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17 Mar 2025

Bolzanino sviluppa sistema di condivisione sicura di password

Condividere le proprie password in modo sicuro: a raccogliere questa sfida è stato un giovane team di programmatori altoatesini, che ha lavorato ad un progetto capace di trovare una soluzione a questo problema. Nasce così SharePassword, un sistema innovativo per lo scambio di informazioni sensibili. SharePassword permette di condividere le credenziali in modo rapido e sicuro. La maggior parte delle persone – spiegano i promotori -, ogni giorno, condivide password e informazioni sensibili attraverso canali non sicuri, come email e messaggi. Questo è un rischio enorme, visto che le password possono essere facilmente intercettate o ritrovate a distanza di tempo da un malintenzionato, dando libero accesso ai propri account. Le password condivise tramite SharePassword vengono completamente cifrate, rendendole illeggibili e inaccessibili a chiunque, inclusi gli sviluppatori o i gestori del sistema. Ogni password è protetta da una chiave crittografica praticamente inviolabile a 256 bit. “Con SharePassword, basta un clic per generare un link sicuro da condividere direttamente con il destinatario, senza bisogno di passaggi complicati o software aggiuntivi. Rende semplice condividere una password così come un WeTransfer rende facile condividere file”, spiegano. “Ogni settimana ricevo dati di accesso a programmi, email e domini che mi vengono inviati senza alcuna precauzione, come se fosse una cosa normale, senza che le persone si preoccupino di come o dove avviene questa condivisione. Con SharePassword, vogliamo offrire uno strumento gratuito che semplifichi la vita degli utenti digitali, complicando al contempo quella dei malintenzionati”, ha dichiarato Matteo Biasi, coordinatore del team di sviluppo di CodeWorks, l’azienda che ha realizzato la piattaforma. “Il nostro progetto divulgativo sulla sicurezza informatica mostra come gli utenti possano essere riconosciuti e autenticati semplicemente dal modo in cui usano la tastiera del proprio computer”, ha spiegato Barbara Russo, Professoressa della Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano.

(ANSA).